I progetti hanno una vita più o meno lunga, a seconda di vari fattori, alcuni dei quali esulano dal potere di manovra dei singoli ricercatori in essi coinvolti.
Il progetto Grammo-foni. Le soffitte della voce (Gra.fo, Scuola Normale Superiore & Università degli Studi di Siena, PAR FAS 2007-2013 Regione Toscana Linea di Azione 1.1.a.3.) è stato, per tutti coloro che vi hanno lavorato, una esperienza intellettuale entusiasmante. Gra.fo si è occupato di censire, digitalizzare, analizzare e catalogare documenti orali di area toscana per poi riconsegnarli alla comunità attraverso un portale online.
Dopo Gra.fo, Silvia Calamai ha portato avanti la ricerca sugli archivi orali attraverso tre progetti.
Voci da ascoltare (Università degli Studi di Siena & Unicoop Firenze 2016-2017) ha proseguito la catalogazione degli archivi digitalizzati da Gra.foe si è occupato di progettare percorsi educativi basati sui documenti orali di Gra.fo da portare nelle scuole.
Archivio Vi.Vo. – Conservazione e diffusione degli archivi video e della voce della Toscana (2019-2021) ha creato l’architettura di una infrastruttura regionale che metta in sicurezza la documentazione sonora e audiovisiva prodotta in Toscana e ha visto coinvolti, oltre che la Soprintendenza per i beni archivistici e bibliografici della Toscana, l'Università degli studi di Siena (capofila), il nodo CLARIN-IT dell'Istituto di Linguistica Computazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa e la Banca della Memoria del Casentino.
Il progetto biennale Gra.fo reloaded, coordinato ancora dall’Università degli studi di Siena, procede alla vivificazione dei precedenti progetti di ricerca, inserendo gli archivi orali toscani all’interno di una federazione di attori differenti che a titolo diverso sono coinvolti nella filiera del patrimonio culturale veicolato dalla voce: l’università (che recupera, indaga, ispeziona gli archivi orali), la Soprintendenza (che sugli archivi vigila e li censisce), la Fondazione Sistema Toscana (che funziona da moltiplicatore per quanto concerne la visibilità e l’accessibilità degli archivi), l’Ecomuseo della Montagna pistoiese (che rappresenta nuove frontiere nel riutilizzo creativo degli archivi, con positive ricadute sociali ed economiche) e il nodo italiano dell’infrastruttura europea di CLARIN (CLARIN-IT), che garantisce conservazione a lungo termine e un collegamento con altri centri europei e con comunità di ricerca internazionali. Archivi recuperati da un precedente progetto PAR-FAS saranno resi di nuovo accessibili, grazie alla loro integrazione in un ecosistema di archivi orali toscani di recente sviluppo. Gra.fo reloaded mira a collegare gli sforzi istituzionali di tutela e diffusione alla comunità dei ricercatori: archivi di studiosi e di appassionati saranno censiti e quantificati, con la finalità di misurare l’entità del sommerso che necessita azioni di salvataggio e di tutela; al tempo stesso, si promuoveranno le nuove risorse archivistiche e l’infrastruttura di Archivio Vi.Vo.
Grazie al PNRR e al progetto H2IOSC – Humanities and cultural Heritage Italian Open Science Cloud, attivo presso l’Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa, tutta l’attività di recupero, conservazione, descrizione di archivi orali svolta in oltre quindici anni di ricerca confluirà nella costituenda infrastruttura di ricerca dedicata alle risorse linguistiche. Pertanto questo portale ha una vita temporanea, non accetta nuove iscrizioni, e funge da ‘ponte’, nell’attesa che tutto venga ospitato nel Data Center in corso di sviluppo presso l'Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa.